martedì 13 luglio 2010

CI SIAMO TRASFERITI...!!!!



Grazie a tutti voi per gli interventi, continuate a seguirci sul nostro nuovo sito:


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venerdì 18 giugno 2010

ORGOGLIO BOLOGNESE C'E'!!

Noi, come associazione, ci siamo presentati alla Cancellieri per partecipare al bando "anti-graffiti". Arruoliamo volontari con l'amore per Bologna nel sangue.
Quando Bologna chiede aiuto...Orgoglio Bolognese risponde: Presente!!

martedì 18 maggio 2010

Le qualità per l’uomo politico: passione, senso di responsabilità e lungimiranza


La gravissima congiuntura economica internazionale si ripercuote pesantemente anche sul nostro Paese e sulla stessa Ragione. E’ragionevole e realistico pensare a un piano di tagli e sacrifici. In primo luogo occorre ridurre la spesa pubblica e diminuire in modo consistente i costi della politica.
Per sintonizzare di più e meglio con l’insieme dei nostri cittadini-elettori potremmo partire da subito con il piede giusto dicendo di ridurre il nostro stipendio di un 10% per un periodo di 24 mesi. Il risparmio ottenuto potrebbe essere versato a favore di chi, in questo periodo, perde o ha perso il lavoro e ai cassaintegrati.
La Repubblica - 18 Magggio 2010

lunedì 17 maggio 2010

Se il movimento ci chiama.....

giovedì 6 maggio 2010

VINO & TURISMO, 7-8 MAGGIO VILLA SAN MARTINO (BO)


VINO & TURISMO
Venerdì 7 maggio (orario 18-22) e Sabato 8 maggio (Orario 11-22) 2010
Villa San Martino
( Via Schiavina, 1 – Loc. S. Martino in Casola di Monte San Pietro -Bo)

SCARICA L'INVITO A VINO & TURISMO!
Un ottima occasione per incontrare tutti i produttori aderenti al Movimento Turismo del Vino dell’Emilia Romagna (già organizzatore di eventi quali: Cantine Aperte) oltre a poter degustare i loro prodotti d’eccellenza in un contesto di eccezionale pregio quale Villa San Martino, situata sulle colline di Monte San Pietro.

7 maggio 2010 (orario: 18 - 22)
Ore 18: apertura della manifestazione alla presenza del
Sindaco di Monte San Pietro e avvio dibattito:
"Prospettive e sviluppo del turismo
enogastronomico in regione"
alla presenza delle istituzioni, produttori, operatori del settore.
Sarà presente Volfango Soldati, chef e scrittore, figlio di Mario Soldati.
Dalle 19,30 apertura banchi di degustazione vini e prodotti

8 maggio 2010 (orario: 11-22)
Per tutta la giornata degustazione di più di 100 vini curata
dai produttori e dai sommeliers.
Nel pomeriggio laboratori di pasta sfoglia e
lavorazioni artigianali.

Biglietto di ingresso: 12 euro (soci A.I.E.S., MTV e operatori 8 euro).
Dotazione: sacchettino porta-calice con calice da degustazione, depliant di Cantine Aperte e segnalazione di itinerari enogastronomici.


Partecipa al Concorso "Vinci Vino & Turismo 2010"; in palio:
1. un week end in un'azienda agrituristica associata al Movimento Turismo del Vino Emilia Romagna (comprensiva di un pernottamento per due persone e una visita alla cantina con degustazione vino)
2. iscrizione gratuita ad un corso A.I.E.S. (I, II o III livello)
3. un cartone con 12 vini assortiti delle cantine aderenti al Movimento Turismo del Vino Emilia Romagna
4. partecipazione ad una degustazione A.I.E.S. con abbinamento cibo-vino
5. un paniere di prodotti tipici della zona
6. una visita con degustazione ad una cantina associata al Movimento Turismo del Vino Emilia Romagna

Vi aspettiamo Numerosi a "Vino & Turismo" 2010!


Presentazione dell'evento
"Dirò subito che mi considero anch'io, del vino, un amatore inesperto. È vero, i "viaggi d'assaggio", che racconto nelle pagine seguenti, mi hanno istruito un pochino: ma il loro risultato più apprezzabile è stato di misurare, dopo anni di esperienze enologiche, quanto sia vasta ancora la mia ignoranza, e l'arte del vino quanto difficile". Mario Soldati
"Vino & Turismo" dedicato a chi, come scriveva Mario Soldati,
si sente ancora, "del vino, un amatore inesperto…" e a chi al viaggio per luoghi di produzione di eccellenze enogastronomiche non sa rinunciare …
… a chi ama il vino, la scoperta, il viaggio, l'arte e la passione del farlo e del degustarlo
… rappresenta un modo diverso per spiegare il vino, le cantine, le persone, i tanti territori della nostra regione
… non solo vino ma anche specialità prodotti alimentari "ritrovati" e della tradizione
Entra nel viaggio tra sapori, tradizioni e cultura del vino e
della gastronomia della nostra regione.

Saranno presenti più di venti cantine, sarà possibile degustare più di cento vini, assaggiare i prodotti e le specialità gastronomiche della nostra regione.

Per informazioni e/o prenotazioni:
info@mtvemiliaromagna.it / www.mtvemiliaromagna.it
info@accademiasommeliers.it / www.accademiasommeliers.it
Raffaella Melotti, cell. 320 9533124 320 9533124





AL TURTLEN - L'OMBELICO DEL MONDO

   Narra la leggenda che il proprietario della locanda “Corona” di Castelfranco nell'Emilia, sbirciando dal buco della serratura della stanza di una nobildonna sua ospite, rimase tanto colpito dalla bellezza del suo ombelico che volle riprodurlo in una preparazione culinaria.
   Un'altra variante della storia trae spunto dalla “Secchia rapita” del Tassoni e racconta di come ai tempi della “secchia”, una sera dopo una giornata di battaglia tra Bolognesi e Modenesi, Venere Bacco e Marte trovarono ristoro presso la locanda “Corona”.La mattina seguente Marte e Bacco si allontanarono dalla locanda lasciando Venere dormiente, che al risveglio chiamò qualcuno e il locandiere che accorse, sorprendendola discinta rimase così impressionato dalle sue splendide forme che tornato in cucina con ancora in testa ciò che aveva ammirato, strappò un pezzo di sfoglia, lo riempì e ripiegò dandogli la forma dell'ombelico della dea.
   Sicuramente la vera origine del tortellino è oramai persa nelle nebbie del tempo, ma è sotto le due torri che questa pasta ha trovato la sua consacrazione, divenendo oramai un simbolo della nostra gastronomia famoso in tutto il mondo: chiunque alla parola tortellino ha la visione di quella bella scodella fumante, legata strettamente ai giorni di festa o alle domeniche in famiglia, al sapore pungente della noce moscata, alla perfetta unione di pasta fresca, saporito ripieno e brodo avvolgente.....un piatto una garanzia per ogni vero bolognese.
   Per celebrare degnamente il tortellino gli chef Michele Mandolesi e Marco E.De Santi del ristorante “C'era una volta” hanno ideato una cena interamente a lui dedicato, attraverso i secoli.....fino al dolce che si è svolta l'ultimo venerdì di Aprile.
   Ad aprire le danze, a sorpresa però, è stato un antipasto di mortadella di Pasquini, altro pezzo da novanta della nostra gastronomia cittadina accompagnato da un assaggio di salame rosa (sempre prodotto dallo stesso artigiano e dal suo discepolo Davide Simoni), che è un insaccato di ricetta ottocentesca, fatto con le stesse materie prime della mortadella ma che subisce differenti processi di macinatura e cottura, che gli donano un sapore veramente delicato.
   Poi è cominciato il valzer delle scodelle, con un tortellino blasfemo “Sapore di mare”, dal ripieno ittico in uno squisito brodetto di pesce con gamberone sgusciato di guarnitura, qualcosa di veramente geniale e così lontano dalla nostra visione classica di questo piatto, seguito da cappelletti alla moda romagnola ripieni di ricotta in un delicatissimo brodo all'odore di limone.
   La portata successiva, i ravioletti casalinghi “ricchi e poveri”, è stata un omaggio alla tradizione “povera”dei giorni di festa dove all'umile pasta e fagioli venivano aggiunti dei tagli di pasta fresca con un ditale di ripieno di carne a cui sono seguiti i tortellini all'antica sulle tracce di Bartolomeo Scappi, ispirati ad una ricetta del lungimirante cuoco e gastronomo bolognese del seicento dove lo zenzero donava alla portata quel tipico sentore speziato tanto comune nei piatti di quel periodo.
   E' venuta poi l'ora dopo tutte queste variazioni sul tema del piatto principe della serata, il tortellino canonico alla bolognese, che non ha parole per essere descritto, lasciando tutto il piacere in esclusiva alle papille gustative che ha aperto la strada ai dolci, ovviamente sempre in tema, uno speziato tortellino dolce alla moda del settecento e un tortellino al cioccolato in salsa di frutti di bosco.
   La cena al ristorante “C'era una volta” è stata una perfetta celebrazione di questa tipica ricetta felsinea e verrà riproposta, come pure quella dedicata alla tagliatella e al vitellone di razza romagnola nel prossimo autunno e consiglio vivamente a chiunque fosse interessato a godere della tipicità dei nostri prodotti e delle nostre ricette di parteciparvi, sarà una vera esperienza di Bolognesità a tavola.

Alla prossima
Claudio

giovedì 22 aprile 2010

C'ERA UNA VOLTA IL VITELLONE DI RAZZA ROMAGNOLA ALLA BOLOGNESE

   In questo primo sprazzo di primavera, riscaldato da uno splendente sole e dall'impeto di una campagna elettorale sentita quanto polemica, sfociata oramai nel suo epilogo stranamente astensionista, Bologna la “grassa” è però in grado di offrire squisite serate culinarie per nulla “par condicio”dove un solo candidato la fà da padrone:la fantastica gastronomia bolognese, su cui destra e sinistra incredibilmente sono concordi siedendosi pure allo stesso tavolo.
      Grazie alla mirabolante vastità di eventi pubblicizzati su Feisbook ( traduzione bolognese effettuata dal mitico scrittore e agitatore web “maso”Masotti) mi sono imbattuto in una cena organizzata dal ristorante C'ERA UNA VOLTA, all'inizio della splendida via d'Azeglio, presso l'hotel Roma, famoso soggiorno cittadino di artisti, dove il filo conduttore della serata erano i menù petroniani tra tradizione ed innovazione e nel caso particolare il protagonista delle ricette di ieri e di oggi era la carne di vitellone della razza romagnola, uno dei prodotti IGT ( Indicazione Geografica Tipica ) della nostra regione.
    Presenti alla serata gastronomi, produttori, esperti e narratori tutti impegnati a spiegare l'importanza della salvaguardia e valorizzazione della tipicità gastronomica che è una nostra ricchezza,cittadina, regionale e nazionale e a decantare la qualità, effettivamente elevata, delle creazioni dello chef Michele Mandolesi.
   Una overtoure di scaglie di grana annaffiate da un trentennale aceto balsamico ha introdotto i sublimi antipasti suddivisi in due portate, la prima di cruditè come carne salada e misticanza e una tartara su erbette di stagione, la seconda con una lingua in salsa verde e una polentina conzata alla petroniana. Ma a suscitare un balzo indietro nel tempo, dal punto di vista sensoriale è stata la zuppa “ottocento”al sugo di carne che mi ha catapultato nella cucina di mia nonna dove minestroni e ragu alla bolognese erano gli ospiti fissi dei fornelli, qualcosa che ahimè è solo un ricordo, ma che in quella portata era di nuovo realtà. La tornata di primi si è conclusa con un delicato risotto allo stracotto.
   L'avanguardia dei secondi era costituita da una “trippa gloriosa”alla moda di Bologna, piatto di origini povere ma veramente sfizioso che ha aperto la strada al “trionfo del filetto tricolore” dove questo squisito taglio di carne veniva presentato in verde al guanciale e fave, in bianco al gorgonzola e pepe nero e in rosso al Sangiovese, un piatto grandiosamente istituzionale.
   La cena, accompagnata da tipici vini della DOC Colli di Bologna della cantina Cesari, si è conclusa con uno squisito semifreddo di pera e cioccolato dove menzione speciale è da attribuire agli alchechengi affogati nello scuro e fondente nettare.
   Una vera esperienza per gli amanti della gatronomia nata sotto le due torri questa serata spot,che vedrà una prossima data, tutta dedicata all' ”ombelico del mondo” il tortellino , sempre nella stessa location il 23 di Aprile.
Io non mancherò di certo,alla prossima abbuffata di bolognesità.
Claudio

domenica 11 aprile 2010

Sua maestà...la MORTADELLA!

A pensarci bene la nostra “mitica”città ne ha di cose per cui essere famosa in tutto il mondo, in primis l'università più vecchia del mondo poi è la patria dell'altra rossa italiana che tanto emoziona in pista, la Ducati ma è nel campo alimentare, ovviamente, dove Bologna la “grassa” raggiunge l'apice di riconoscibilità (e purtroppo di imitabilità). Chi alle più strampalate latitudini non si è imbattuto in un incredibile piatto di tortellini, oppure non ha letto su di un menù i “maledetti”spaghetti alla Bolognese o trovato vagando nelle corsie di supermercati Mortadelle Bologna di un rosa direi quasi radioattivo. Ed è proprio di quest'ultima, quella originale, quella genuinamente DOP di cui vorrei tessere le lodi, per il suo profumo che è caratteristico ed accattivante, speziato ed inconfondibile,mai pungente od aggressivo ma sempre così delicato e suadente, per la sua gustosità piena e per il suo retrogusto omogeneo e delicato, mai coprente. Porgete un inchino, signori e signore a sua maestà la mortadella, uno degli storici simboli della nostra cucina felsinea,a cui tutti sicuramente abbiamo concesso più di un ballo culinario col nostro palato. Questo salume è stato il primo a meritarsi una sorta di antesignano riconoscimento di origine controllata o protetta, ben nove secoli fa una delle più antiche Corporazioni di Arti e Mestieri di Bologna, quella dei “Salaroli” determinò norme precise per la sua preparazione, sottoponendo la mortadella a rigidi controlli di produzione e fregiandola di un apposito sigillo.
   Tutt'ora conservati presso l'Archivio di Stato di Bologna, gli statuti della “SOCIETAS SALAROLORUM”, risalenti al XIII° secolo , il più antico datato 1242, documentano come questo insaccato fosse tutelato e garantito dalla Corporazione, anche per mezzo di sanzioni che venivano inflitte a chiunque non rispettasse i regolamenti.
   L'origine del termine mortadella è alquanto controversa: alcuni ritengono derivi dal latino “murtatum” che indicava carne insaccata e condita col mirto”myrtum”, altri invece la derivano dal “mortarium”,termine tardo latino che indicava il mortaio nel quale i frati bolognesi, a cui risalirebbe l'origine dell'insaccato,pestavano l'impasto di carne mescolato al grasso e alle spezie.
   Alcune citazioni si ritrovano in una ricetta toscana del '300, ma molto variegata negli ingredienti utilizzati: veniva prodotta con fegato, uova, maggiorana, prezzemolo ed uva passa; decisamente molto diversa da quella già prodotta un secolo prima a Bologna. La prima ed ufficiale ricetta per la sua preparazione è stata scritta nel 1549 dallo “scalco”,l'odierno cuoco, di corte degli Este di Ferrara,Cristoforo Messiburgo ma è solo nel '600 grazie all'accademico bolognese Vincenzo Tanara, autore di trattati di agronomia e culinaria, che questo salume si trasformerà all'incirca nel prodotto che oggi conosciamo.
…..ma non sto a dilungarmi troppo con gli affascinanti metodi di produzione, vi vedo già con ettolitri di acquolina in bocca, sognanti e con la mente piena di qualche bella fetta rosa e un tozzo di pane oppure una soffice mousse.....e allora andate dal vostro salumiere di fiducia e rendete omaggio anche voi a sua maestà la MORTADELLA.
Alla prossima
Claudio

mercoledì 7 aprile 2010

Il Resto del Carlino, 06 aprile 2010

mercoledì 31 marzo 2010

Grazie di cuore....





















Corriere della Sera,  31 Marzo 2010


Il Resto del Carlino,  30 Marzo 2010

venerdì 26 marzo 2010

Un voto giovane - un voto sicuro !!!!!

lunedì 22 marzo 2010

Serata tra amici.......perchè scegliere Bernardini....

Lettera di Claudio a Federico:

"Ciao mitico, positivissime impressioni su Manes dopo l'aperitivo da te, si vede che ha passione e che vuole cambiare le cose in meglio, con persone così, magari ce ne fossero sempre di più anche in altrischieramenti politici, il popolo non ha che da guadagnarci......Manes mi aveva chiesto di buttare giù due righe sulla serata. La politica non è di sicuro il mio campo, se mai ne avessi uno, ma ho provato a mettere in parole le impressioni sincere di un "comunista" come me della serata.....sicuramente c'è un grande interesse nello sviscerare cosa offre la controparte perchè è ora di tornare a scegliere consapevolamente chi ci rappresenterà in regione. E' stato un piacere conoscere te, Manes, Tunde ed Andrea e tutta l'allegra combricola di orgolio bolognese.....probabilmente il "comunista" vi ricapiterà tra i piedi.......
P.S: le righe le ho scritte indossando una t-shirt rossa di cheguevara.
Un saluto e massimo rispetto"

IL NOSTRO AGENTE A VILLA GALASSI
   Non avrei mai immaginato di trovarmi,in un qualsiasi giovedì a pochi giorni dalle elezioni regionali ad un aperitivo elettorale del numero uno della Lega Nord bolognese, Manes Bernardini,e invece è successo.
   Per capirci, all' arrivo, il mitico padrone di casa, Federico Galassi si è stupito della presenza di un “comunista” come me, fino a quel momento ci aveva legato un profondo ed apartitico amore per Bologna e per i suoi tesori, nascosti o meno che era sfociata in una collaborazioncina al Bar Margherita di Orgoglio Bolognese ma qui con le elezioni alle porte si faceva “sul serio”.
    Io sono davvero orgoglioso, sempre, del mio essere bolognese, della città fantastica in cui molti di quelli che condividono lo spirito di “Orgoglio Bolognese” come me sono nati e cresciuti, un piccolo-grande microcosmo dove si viveva davvero bene, certo non esisteva ancora il termine da noi, ma direi che welfare è un termine che una certa Bologna si meritava alla grande, si respirava civiltà, civicità, sicurezza e cultura......poi qualcosa si è rotto, la situazione è degenerata pesantemente e il quadro generale è sotto gli occhi di tutti, ed è preoccupante.
   Non ho le basi conoscitive per analizzare quali siano state le cause scatenanti e tantomeno la soluzione per uscire da questa infausta situazione ma da cittadino medio innamorato della sua città e preoccupato per cosa succede e cosa succederà ho il potere di scegliere dei rappresentanti che, animati dalle stesse motivazioni,possono provare ad invertire la tendenza; magari ci riusciranno, magari falliranno, ma sicuramente mi sono stancato di gente che parla tanto e agisce poco, lontani dalle reali problematiche del popolo, e se il politico, il cui compito è governare, esercitare il potere per il bene della popolazione non è in grado di farlo bene o addirittura trae ingiusti vantaggi personali dalla sua posizione va sostituito.
   Senza entrare in noiose, lunghe ed inutili discussioni di stampo puramente ideologico, che oggi portano via solo tempo inutilmente, sono rimasto sinceramente e positivamente colpito dall'incontro con Manes Bernardini, ho visto in lui attraverso i modi e contenuti lo stesso spirito che anima tutti noi orgogliosi Bolognesi, concetti come sicurezza, civicità, cultura non possono essere vessilli distintivi di una ideologia politica, sono alla base del concetto comune di vivere civilmente, e onore a chi finalmente si fa paladino di questi valori per davvero nelle sedi governative.
   C'è veramente bisogno di qualcosa di nuovo, animato da giovane e fresca energia e mi sono fatto un principio di idea che Manes faccia parte di questo nuovo che potrebbe invertire la tendenza, in primis a livello cittadino e regionale e chissà magari in futuro a più ampio respiro, sicuramente un personaggio da seguire con interesse e perchè no con convinzione, nella speranza che nuove ed ispirate figure politiche possano “spuntare”un po' ovunque, perchè comunque indipendentemente dagli schieramenti politici, l'Italia e gli italiani, e noi bolognesi con essi abbiamo solo da guadagnare da una classe politica capace, ispirata ed innamorata del proprio popolo e paese.
   Dopo queste positivissime impressioni metterò ancora più convinzione nel mio piccolo contributo ad Orgoglio Bologneseperchè ho potuto constatare la vera passione che anima le persone come Manes, Federico, Tunde ed Andrea che vi stanno dietro che è come la mia e come quella di tutti voi che leggete, ma ora torno tra i tavoli delle nostre osterie, a me più congeniali della politica, un po' più speranzoso per il futuro perchè qualcuno animato da un fuoco in giro c'è: in bocca al lupo Manes per tutto quello che potrai fare per migliorare la nostra terra.
   Menzione particolare al perfetto padrone di casa e agli squisiti tortellini dolci ripieni di crema al cioccolato e nocciole creati da una fanciulla dalle verdi scarpe e dalle mani sicuramente fatate.
Alla prossima serata di bolognesità
Claudio




Scheda elettorale


sabato 20 marzo 2010

Il ministro Maroni lancia Bernardini....

Il Resto del Carlino, 20 marzo 2010

venerdì 19 marzo 2010

venerdì 12 marzo 2010

Meritiamo di più.....



Carissima, Carissimo
Domenica 28 e Lunedì 29 Marzo 2010 si svolgeranno le consultazioni per l’elezione del Presidente e del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. I seggi saranno aperti dalle ore 08,00 alle ore 22,00 di Domenica e dalle ore 07,00 alle ore 15,00 di Lunedì. Io sarò candidato nella lista della “LEGA NORD” sostenendo l’elezione di Anna Maria Bernini a Presidente della Regione.
Il programma elettorale è assai articolato ma mi permetto di segnalarTi alcune questioni che ritengo importanti per la nostra Regione e soprattutto per la nostra città – capoluogo di Regione - che spero condividerai e che cercherò di realizzare nel corso del mandato elettorale.

L’AMMINISTRAZIONE DELLA NOSTRA CITTA’ - Spero converrai con me quando affermo che è impossibile non fare un bilancio negativo dell’amministrazione guidata da Flavio Delbono in questi sette mesi e da Sergio Cofferati tra il 2004-2009. Agli annunci, acclamati in pompa magna, su misure anticrisi, lotta ai graffiti, assegnazioni di alloggi ERP, non hanno seguito azioni e fatti concreti. Difatti, chiunque si soffermi ad osservare Bologna non può non vedere una città sporca, imbrattata sui muri e nel proprio decoro ma soprattutto insicura. Bisogna quindi ridare dignità alla nostra città partendo da alcuni punti cardini da seguire costantemente.

LA SICUREZZA. Questa parola vuol dire tutto! Non è un semplice concetto astratto e non è solo questione di “percezione” come sostiene da sempre la sinistra. Se la nostra città è stata inserita al 104° posto nella classifica che ha stilato il Sole 24 Ore lo scorso 19 dicembre, vuol dire che avvengono tantissimi furti, rapine ma soprattutto raggiri ai danni degli anziani. Aumentare la sicurezza in città non vuol dire solo aumentare il numero di telecamere presenti sul territorio, ma controllare il territorio attraverso le Forze dell’Ordine presenti in città e rispettare il patto di sicurezza firmato con il Ministero degli Interni ove si conferisce al Sindaco della città poteri straordinari per debellare situazioni gravemente pericolose quali prostituzione e spaccio di droga.

Ma non si può parlare solo di sicurezza della città se non si parla anche di sicurezza sugli autobus. Troppo spesso i giornali riportano alla ribalta aggressioni che vengono subite dagli autisti di ATC e furti ai danni dei passeggeri. Come si può parlare di sicurezza della nostra città se, chi per primo, quando sale su un bus non si sente sicuro? Ho proposto di installare su tutti i mezzi ATC delle telecamere in grado di riprendere quanto avviene a bordo da inizio a fine percorso perché solo in questo modo si potrà rendere più sicuro il percorso di tutti coloro che utilizzano il trasporto pubblico locale.

LOTTA AI GRAFFITI. Ho ancora impresso nella mia mente la foto dell’ex Sindaco Delbono in tuta bianca con un pennello in mano che finge di pulire un muro imbrattato. Da allora ad oggi, non è stato fatto nulla per cancellare tutti questi imbrattamenti presenti non solo nel centro storico. Avevo proposto non solo di emettere un’ordinanza ad hoc contro i lavavetri e contro i writers ma di condannare i graffittari a ripulire ciò che sporcavano. Il degrado urbano della nostra città sta raggiungendo davvero livelli insostenibili e non solo per la presenza di queste scritte ma anche per il numero abnorme di cartelli indicatori presenti sul territorio che non hanno il più delle volte ragione di esistere. Il decoro urbano è il primo biglietto da visita di una città e come non sentirsi amareggiati di fronte a tale scempio?
Bologna è un centro ricco di storia e di tradizione: le sue vie, le sue piazze raccontano non soltanto il passato ma il presente di una città più bella che appartiene a tutti i cittadini che ne sono i principali fruitori ed al tempo stesso i responsabili.

ALLOGGI ERP. Nell’assegnazione degli alloggi popolari l’amministrazione dovrebbe tener maggiormente conto di coloro che da tempo risiedono in città questo per una maggiore garanzia di accesso al sistema delle case popolari. Sarebbe una condizione questa che premierebbe davvero i cittadini bolognesi che troppo spesso si ritrovano negli ultimi posti delle graduatorie.

Ti ringrazio per l’attenzione dedicata a questa mia e spero vorrai accordarmi la tua preferenza sulla scheda elettorale.

Un caro saluto

Manes Bernardini

martedì 9 marzo 2010

Uno x Tutti!!! - Tutti x Manes!!!

Come nel' 64 a Bologna un BERNARDINI rende onore e gloria alla città in tutt'Italia.

OGGI UN BERNDINI VUOLE RIDARE ONORE E GLORIA ALLA STESSA CITTA' defraudata di ciò che gli spetta da una politica misera e ladra.

lunedì 8 marzo 2010

Prima di tutto LA SICUREZZA !!!!

La prova iniziatica: AL MULINO BRUCIATO


   Quando il caotico mondo globalizzato dell'informazione e della comunicazione in cui viviamo ora era solo un embrione,internet wikipedia e gugol( e magari pure i loro inventori ) non erano nemmeno nella mente più geniale a livello di pensiero, c'era un uomo, un certo Piero Angela che una volta la settimana alla televisone, col suo mitico programma Quark, faceva viaggiare noi bambini, le cui trasferte più ardimentose erano state le vette dell'appennino modenese o i cavalloni dell'Adriatico, nei posti più sperduti della terra alla scoperta di luoghi, popoli ed animali che ci facevano letteralmente strabuzzare gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa.
   Più di tutti mi affascinavano i documentari sulle gloriose e misteriose civiltà del passato come pure i reportage su quelle tribù che vivevano in angoli sperduti del mondo in Sud America o nella più profonda Africa nera seguendo stili di vita, tempistiche, credenze e valori antichi e sempre uguali da migliaia di anni.
   A me, bambino di città, che per miracolo aveva visto una mucca al pascolo, o un capriolo sfrecciare come una saetta attraversando all'improvviso una strada dei colli, vedere un cacciatore dell'Amazzonia uccidere la sua preda con una cerbottana a dardi avvelenati o un Masai, aggirarsi furtivo per la savana alla ricerca di una fonte di cibo per la sua tribù o nascondendosi da più pericolosi animali carnivori suscitava una fantasia devastante che poi mi ha portato, crescendo a volere davvero scoprire il mondo sempre però restando legato indissolubilmente alla mia terra,alle mie origini.
   In quelle popolazioni così antiche, basate su valori strettamente legati alla sopravvivenza della specie umana in un ambiente ostile, quali forza, intelligenza ed acume, saggezza e forte tempra, ci sono sempre stati riti iniziatici da superare, una sorta di misura delle proprie capacità e dei propri limiti per potere ricoprire un ruolo di un certo livello all'interno della società stessa.
   Molto probabilmente anche qui nelle nostre lande in un passato, non so poi quanto remoto, si viveva in questi modi, seguendo altri valori per sopravvivere....poi vabbè la storia lo racconta, ne è passata di acqua sotto i ponti, e ora alcune cose le vediamo solo alla televisione, anzi ora c'è pure you tube, i canali tematici della televisione a pagamento, sono arrivati Giacobbo e Manfredi e pure il figlio di Piero Angela, ma lui come una icona fuori dal tempo è ancora lì sempre uguale, sempre dello stesso grigio che aveva nella tele in bianco e nero che scopre strani e fantastici animali, misteriosi resti di passate e gloriose civiltà e popoli che si stupiscono ancora davanti ad una telecamera.
   E allora in onore di Piero Angela il “grigio”( ogni riferimento a Gandalf de “Il signore degli anelli è ovviamente voluto e cercato ) e delle gloriose civiltà del passato sono a proporvi una vera e propria prova iniziatica di Bolognesità, soltanto superandola e capendone l'essenza allora il cammino felsineo potra dirsi a un buon inizio, ma badate bene, dovrete superare i vostri limiti,dare sfoggio di grande resistenza e di altissima socilità se vorrete superare la durissima prova del Mulino Bruciato, uno dei templi della bolognesità mangereccia.
   Resistenza perchè se vi siete messi in testa di fare un pasto completo partendo dagli antipasti, tantissimi, a scelta e a self service,passando da un'infinità di primi recitati a memoria dai simpaticamente burloni camerieri che spaziano dai più classici bolognesi a prelibatezze non classiche ma squisite al palato e belle abbondanti di porzione come i tagliolini allo scalogno e guanciale o i tortellacci al gorgonzola e noci,continuando con i secondi di cui io cito solo la mitica, inimitabile ed infinita scaloppa alla bolognese pure in versione plus con funghi, completando con dolce, biscottini,caffè ed ammazzacaffè e non accusando il colpo, bhè allora devo farvi i miei complimenti. Se poi aggiungete che il locale, in Via Selva di Pescarola, non è per nulla facile da trovare, le sale sono piccole, i tavoli stipati con un vocio eccezionale, caldo e fragoroso oltre al fatto che è un tempio di chi ama il basket e fondamentalmente di chi adora il senso e l'essenza di “balotta”......se considerando quello che ho scritto allora senza pensarci vi ci buttate con tutti voi stessi e ne uscite indenni e felici,sicuramente sarete molto ma molto più Bolognesi di quando siete entrati.

Lunga vita e gloria al Mulino Bruciato, uno dei più puri templi della bolognesità!!!

Alla prossima prova iniziatica
Claudio



martedì 2 marzo 2010

UN VOTO GIOVANE - UN VOTO SICURO !!!!





domenica 28 febbraio 2010

PER CAMBIARE LA POLITICA VOGLIAMO PROGETTI CONCRETI - ORA E SUBITO!!!


4 PROPOSTE DI MANES BERNARDINI PER CAMBIARE SUBITO BOLOGNA
http://www.manesbernardini.it/

1. STRADE ASFALTATE
La mancante manutenzione e le avverse condizioni atmosferiche rendono pericolose le nostre strade!
Prevediamo interventi d'urgenza di copertura del manto stradale con numero verde attivo 24 ore su 24 per ricevere le segnalazioni dei cittadini e un piano straordinario di riqualificazione della pavimentazione di strade, marciapiedi e sampietrini.

2. GARANTIRE SICUREZZA - TELECAMERE SUGLI AUTOBUS
Troppe aggressioni e scippi a conducenti e passeggeri!
La telecamera ormai è un deterrente a compiere atti ai danni dei cittadini e dei conducenti. Vogliamo telecamere su ogni mezzo circolante, attive per tutta la durata del servizio.
Comune e azienda più vicini ai dipendenti: istituire una polizza assicurativa a copertura delle spese legali per i dipendenti coinvolti in questi spiacevoli e ormai frequenti episodi.

3. PULIRE DAVVERO BOLOGNA
Combattere il degrado, coinvolgendo amministratori di condominio e associazioni di categoria: prevediamo incentivi e sgravi fiscali sui tributi; sanzioni e lavori socialmente utili per chi deturpa edifici e luoghi d'interesse della collettività. Coinvolgeremo associazioni economiche, Fondazioni e Soprintendenza per un maxi piano d'intervento a tutela di edifici e patrimoni storici.

4. STOP ALLE CONSULENZE ESTERNE
Dati allarmanti sugli sprechi pubblici del mandato bruscamente interrotto che ammontano a 400 mila euro.
Vogliamo una nuova rotta per la gestione dei soldi pubblici: drastica riduzione delle spese per incarichi e consulenze esterne e massima valorizzazione delle competenze e professionalità interne al Comune. 

Il dossier che contiene questi 4 punti è già pronto per essere presentato al commissario Anna Maria Cancellieri.


giovedì 25 febbraio 2010

UNA GITA FUORI PORTA......

Penso proprio che pochi individui non siano d'accordo con me se affermo che la parte più deprimente dell'anno è quando oltre al freddo, al gelo e alla nebbia alle cinque del pomeriggio è già buio pesto, fuori, per le strade di Bologna.
Anzi correggo il tiro, il grigio nero della notte felsinea illuminato in modo monotono dall'arancione artificiale dei bulbi al sodio dei lampioni è qualcosa che automaticamente manda in letargo l'organismo per chi come il sottoscritto ha la sfortuna di lavorare tra le quattro mura di un ufficio nella spersonalizzata periferia, ben lontano dalla magica atmosfera serale di piazze, strade e portici del centro.
Per fortuna questo scuro ed invernale limbo non dura mai troppo a lungo, già da un po' di giorni, benchè il freddo sia ancora pungente, sento il mio corpo che lentamente si sta risvegliando, merito del sole che ci saluta calando quarto d'ora dopo quarto d'ora sempre più tardi; ogni mio più piccolo atomo sente l'arrivo della primavera anche se ancora è un miraggio ma presto busserà con forza alle porte.
E dopo la primavera arriverà l'estate, potremo sfoggiare indumenti leggeri e goderci il tempo libero del fine settimana all'aperto, mica come ora che il calduccio di casa è l'unica cosa che riesce ad inebriarmi un pochetto mentre compio il tragitto tra la scrivania e la macchina nel parcheggio aziendale al termine di una produttiva giornata davanti al freddo ( haimè pure lui ) monitor di un computer.
Finalmete usciremo, popoleremo piazze, strade, locali estivi e sarà anche più probabile avventuarsi fuori porta per una mangiata: allora con un po' di anticipo, per non farvi trovare impreparati quando sarà il momento giusto, usando un pizzico di fantasia, chiudiamo gli occhi ed immaginiamo il sole giallo e caldo già splendente sui verdi colli bolognesi e andiamo a farci una bella gita alla ricerca di un po' di bolognesità “estiva”, di provincia
Dal Bar Margherita prendiamo via Emilia Levante e passato San Lazzaro, nel territorio del comune di Ozzano infiliamoci sulla destra per Via San Pietro, magari se siamo fortunati ci attraverserà la strada pure un capriolo come è capitato a me la prima volta in cui mi sono avventurato in quelle lande e andiamo a scoprire una piccola chicca di osteria, l'Osteria San Pietro appunto. Situata nell'omonimo borgo di quattro case, una chiesa e una stupenda torretta medioevale perfettamente conservata questo locale vi colpirà davvero riportandovi indietro negli anni, già a partire dall'oramai dimenticata insegna gialla e blu di telefono pubblico sul fianco del casale che la ospita.
Potete scegliere se mangiare nell'ampia veranda estiva o nella sala interna semplicemente arredata con credenze in legno old style, tovaglie a quadretti rossi e bianchi e alle pareti foto in bianco e nero dei tempi che furono e poi abbandonatevi alla rustica tipicità del menù.
Pasta fresca rigorosamente fatta a mano dalle sfogline che spazia dal mai banale tortellino in brodo alla tagliatella (classica, verde alle ortiche o al farro) che potete condire col più bolognese dei ragù oppure in variante funghi o bianche al formaggio di fossa, fino ad arrivare alla pasta e fagioli.
Come secondo potete ordinare crescentine ed affettati, carne alla griglia oppure una salsiccia e fagioli in coccio da paura come ho fatto io.
I vini sono rigorosamente delle nostre zone e i bicchieri in cui gustarli sono quelli cilindrici piccoli, tozzi e per nulla cerimoniosi che troppo mi ricordano le prime “ubriacature”mattutine quando si faceva fuga da scuola e si andava sui colli dal “mitico Nonno Elio”.
I dolci dal semifreddo alla nocciola, alla zuppa inglese passando per il salame di cioccolato sono un altro richiamo alla nostra tradizione, che dire poi del caffè preparato rigorosamente con la moka?
L'osteria San Pietro è un vero tempio della Bolognesità in provincia dove recarsi in pellegrinaggio quando l'afa estiva ci spinge fuori porta, ma potete anche andarci domani se la nebbia e le strade gelate non vi spaventano e le mie quattro righe vi han fatto venire l'acquolina in bocca.
La spesa è davvero contenuta e un assaggino lo potete dare da subito su www.osteriasanpietro.it
In attesa del caldo vero vi saluto e mi rifugio sotto una palma nella spiaggietta che la mia mente ”malata” ha appena partorito perchè di sto “giazzo” non ne posso davvero più.
Alla prossima mangiata
Claudio

mercoledì 17 febbraio 2010

Dal 1550.....TURTLEN !!!!!!!!

"Quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, ché se la merita!". Così scrisse l'Artusi nel suo famoso libro di ricette, e non c'è altra frase che meglio si addica alla nostra tavola.



Quando si parla della cucina bolognese si pensa subito ai suoi due maggiori simboli, la mortadella e il tortellino; quest'ultimo in particolare racchiude dentro la sua bontà una serie di leggende, più o meno probabili, che ne vogliono trovare un'origine.
Si racconta che in una locanda di Castelfranco dell'Emilia, allora sotto Bologna, giunse una splendida Marchesina. Il cuoco dell'osteria, attratto da tale bellezza, spiò la donna dalla serratura e rimase colpito… dal suo ombelico. Quando arrivò il momento di preparare la cena, l'abile chef formò, con sfoglia e ripieno di carne, una nuova prelibatezza, ispirandosi proprio a quel nobile ombelico.
Altri vogliono un'origine divina, sostituendo alla figura della Marchesina, la Dea Venere. Qualunque sia la sua vera storia, il tortellino è conosciuto in tutto il mondo, basti pensare che nel 1904 i tortellini dei fratelli Bertagni furono esposti alla fiera di Los Angeles.
Negli ultimi tempi, in particolare dal dopoguerra, si è diffusa l'usanza di condire il tortellino con la panna, scatenando le furie dei tradizionalisti: il vero tortellino è quello servito in brodo.
Camminando per le strade della città noterete che ogni negozio di pane e pasta che si rispetti vende i suoi "tortellini della nonna", preparati rigorosamente a mano dalle abili massaie bolognesi, secondo una propria tradizione famigliare; la vera ricetta fu però depositata il 7 dicembre 1974, dalla "Dotta Confraternita del Tortellino" presso la Camera di Commercio di Bologna.
I tortellini in brodo erano noti già nel 1550, quando la "minestra dei torteleti" venne citata nel 'Diario' del senato della citta' di Bologna, all'interno del menu' dei festeggiamenti per l'insediamento dei nuovi tribuni.



martedì 16 febbraio 2010

SE I MURI DELLE OSTERIE CHE FURONO POTESSERO PARLARE......PRIMA PUNTATA

Non ricordo bene se fosse il protagonista di un telefilm, un libro o un fumetto ad essere dotato di un potere particolare, toccando un oggetto era in grado di percepire quello che aveva vissuto negli anni passati perchè le emozioni qualunque esse siano, le energie vitali delle persone che lo avevano utilizzato rimanevano in esso impregnate......bhè come si diceva una volta “se i muri potessero parlare” chissà quante storie avrebbero da raccontare, certi muri!!! A me capita spessissimo di nutrire il desiderio di avere questo potere soprattutto durante passeggiate nello splendido centro della nostra città magari in luoghi che hanno avuto un interesse storico, non necessariamente di primo piano, appoggiarmi magari alla parete della torre che si trova in Corte Galluzzi e ritrovarmi catapultato nella Bologna medioevale dove questa famiglia era sempre pronta a combinare dei bei pasticci da riottosi quali erano. Oppure appoggiarsi con lo schienale della sedia ai muri di una delle nostre centinaia di osterie e sentire sussurrati alle orecchie i fantasiosi racconti di secoli di avventori.
Già probabilmente ci sarebbe da riscrivere pagine di storiaufficiale.....ma per fortuna queste cose capitano solo nel mondo della fantasia....o nei telefilm americani.
Ciò non toglie che le nostre osterie trasudano secoli, anche quando una gestione storica chiude per cedere il passo ai ragazzi pieni di passione che egregiamente portano avanti la tradizione con quel tocco in più di novità, una Bolognesità in continua evoluzione.
Stasera andremo a scoprire l'Osteria Satyricon, nella sede di quello che fu il mitico Mulino Parisio, o il Panza come se lo ricordano alcuni tra cui il sottoscritto. E' un localino davvero squisito, piccolo e riservato dove i muri trasudano già di loro storia e tradizione ma dove i due giovani gestori hanno saputo andare un po' oltre con un tocco personale, alle pareti ci sono dipinti di Bologna fatti da un artista che ricorda molto i colori sgargianti di Van Ghogh per cui sì, decisamente si respira Bolognese in questo ristorantino-osteria appena vengono scostate le tendone che ne ornano l'ingresso. Ci saranno massimo una trentina di coperti per cui la prenotazione è vivamente consigliata anche durante la settimana. I tavoli e l'ambiente sono ben curati, alle pareti ci sono anche locandine che richiamano alla cinematografia anni '60 e '70 e mentre siete in attesa di ricevere ciò che avete ordinato potete o perdervi in chiacchiere col vostro ospite o darvi una profonda occhiata attorno respirando un bel po' di tradizione...oppure leggere qualche battuta dei libri comici che originalmente sono a disposizione su ogni tavolo.
Il menù offre una parte dedicata alla nostra fantastica tradizione culinaria ma anche una di piatti creativi completati da una sfiziosa scelta di fuori menù che variano giornalmente per cui qui verranno soddisfatti i palati dei Bolognesi “integralisti” ma anche dei buongustai in genere.
Consiglio vivamente di chiudere il tutto col mitico “NON RIMPIANGERAI LA TOCCOLENTA” un dolce davvero sfizioso......cos'è???? Eh, no ragazzi, non posso dirvi mica tutto, dovete andarvelo a scoprire da soli in via delle Armi, zona Murri proprio di fronte alla caserma dei carabinieri. Sono sicuro che non rimarrete per nulla delusi, e uscirete sazi, col portafoglio ancora bello pieno e un po' più Bolognesi di quando siete entrati.
Per gli “smanettoni”della web-ristorazione www.osteriasatyricon.com
Bon Aptè a tott. Claudio




lunedì 15 febbraio 2010

Lo sfogo in Consiglio Comunale

"Assessore, in materia di sicurezza questa giunta non ha prodotto nulla, ben venga il commissariamento!"
Nella seduta di "Question Time" di venerdì 12 febbraio, Manes Bernardini ha interrogato l'Assessore Plinio Lenzi in materia di sicurezza e controllo del territorio, denunciando i continui furti ai danni di cittadini Bolognesi in molte zone e quartieri della città.
In secondo luogo ricordando lo stato di abbandono in cui vengono lasciati commercianti in regola con permessi e orari, vedi per esempio i fiorai, costretti a subire la concorrenza sleale di fantomatici ambulanti che di fatto in via Degli Orti svolgono un'attività tutt'altro che transitoria, occupando suolo pubblico senza permesso, senza pagare nulla, 7 giorni alla settimana.
Fino ad ora le risposte di questa Amministrazione sono state all'insegna del totale lassismo nei confronti di chi viola sistematicamente le regole e inconsistenti per quanto riguarda il controllo del territorio.
La domanda era semplice:
 "quali provvedimenti ha preso o prenderà?"
La risposta ancora più semplice: "nulla".

venerdì 5 febbraio 2010

Chi è causa del suo mal pianga se stesso

Dopo aver messo in ginocchio la città con una condotta approssimativa ed illogica, il PD oggi vorrebbe far credere alla città intera e a tutta la politica nazionale che la colpa del “non-voto” a marzo è del Governo e/o di convenienze partitiche interne al centro destra.
La verità è una sola: anche il PD locale e nazionale è stato investito da questa valanga improvvisa, causata dalle dimissioni “tardive” del sindaco, ed ora l’unico modo che ha per cercare di rifarsi una verginità perduta è di buttare tutta la questione voto non voto “in politica”, innescando dichiarazioni confuse e manifestazioni di piazza semplicemente ridicole.
Se si aspettavano una decisone non rispettosa delle leggi nazionali che, tutt’ora, disciplinano la materia elettorale, devono dirlo chiaramente: non c’è bisogno di inventarsi capi espiatori. Il PD e i suoi compagni di avventura solo sono vittime di quel pressappochismo politico che hanno messo in scena a Bologna.
Tanto per sdrammatizzare gli animi dei dirigenti del centro-sinistra: “se una competizione si tiene in una certa data è poi assurdo dare la colpa agli organizzatori se il proprio atleta, che doveva partecipare alla competizione, si addormenta e arriva a gara finita”.

domenica 24 gennaio 2010

Giovedì 28 gennaio ore 20 grande appuntamento in Sala Farnese a Bologna

Giovedì sera, 28 gennaio 2010, alle ore 20.00 presso la Sala Farnese dentro al Palazzo Comunale di Bologna, in Piazza Maggiore, si terrà un convegno-incontro pubblico per parlare di "IMMIGRAZIONE. I LIMITI REALI AD UNA VERA INTEGRAZIONE". Ne parleranno con i cittadini bolognesi: i consiglieri comunali Manes Bernardini (Lega Nord)- Ilaria Giorgetti (PDL) e gli ospiti della serata Eduard Ballaman Presidente Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia (Lega Nord) e On. Souad Sbai (PDL) Presidente italiana donne marocchine.
Siete tutti invitati

venerdì 22 gennaio 2010

LA PORTA DEL TEMPO DI VICOLO DEI RANOCCHI....


Succede a volte nell'esistenza di scoprire lati ignoti di una persona che si frequenta da una vita rimanendo parecchio colpiti, figurarsi quando dopo oltre trent’anni di vita bolognese si scopre un angolo sconosciuto perso per le stradine del centro della propria amata città.
Mi è successo una sera dello scorso fine settimana, mentre con gli amici di una vita si vagava per le magiche stradine attorno a Vie Pescherie Vecchie alla ricerca di una bella osteria per consumare un bicchiere di vino e chiacchierare del più e del meno, magari pure dei gravi problemi del mondo e perché no un escursus sulla pessima classifica del Bologna (sempre e comunque uno squadrone che tremare il mondo fa)...per farla breve si cercava l'ispirazione per un buon aperitivo.
Profondamente convinto che nella vita nulla accada per caso, ci siamo trovati in Vicolo dei Ranocchi di fronte a un nutrito gruppo di persone allegramente vocianti con i loro bel bicchieri di vino stretti nelle mani nei pressi di una strana, invitante e alquanto sgangherata porta di ingresso di quello che ad una prima, svelta e superficiale occhiata sembrava un vecchio cral.
Nessuno del nostro gruppo era mai stato in quel posto, davvero incredibile alla luce di ciò che sto per raccontarvi, così spinti dall'incessante via e vai di persone, anche noi decidemmo di varcare quella buffa porta pieni di curiosità, e passando attraverso un varco nel tempo ci trovammo, anzi venimmo catapultati dentro l'Osteria del Sole, la più vecchia d'Europa aperta nel lontanissimo 1465. Pensateci bene, ancora prima che Colombo, secondo la storia ufficiale, scoprisse le Americhe!!!
E' un posto davvero unico: una fantastica, energetica, caotica, colorata, vociante “bettola” che profuma veramente di secoli, popolata dalla più eterogenea bolognesità che io abbia mai visto; studenti universitari, fighetti over 40, intellettuali e artisti, colleghi d'ufficio e ballotte di ogni genere, pure qualche allegro “ubriacone” seduti stretti stretti ai lunghi tavoloni o in piedi schiacciati negli spazi di passaggio.
Al bancone si serve solo da bere, birre o vini, al bicchiere o in bottiglia ma udite udite il mangiare lo dovete portare voi, da casa o appena comprato in una delle decine di botteghe lì attorno. Ricordatevi assolutamente di questo piccolo ma fondamentale particolare, altrimenti rischiate, come il sottoscritto, di doversi limitare ad un solo calice di tocai italiano (alla faccia delle delibere della corte europea) perché a stomaco vuoto è meglio non abbondare con l'alcool.
Sono comunque sicuro che, visto il clima di genuina umanità, cosa assai rara di questi tempi, sarebbe bastato proporre un brindisi ad un tavolo di sconosciuti per poter tranquillamente acquisire il titolo di partecipante alla baldoria con piccola razione di cibo giustamente meritato.
Se vi piacciono le emozioni forti, una vera overdose di bolognesità antica, questo viaggio nel tempo fa per voi. L'Osteria del Sole con la sua lunga, popolosa e vociante sala con le pareti coperte di anni di ricordi vi aspetta, non rimarrete delusi...sarete affascinati!!!
Andateci in un bel gruppo, non vi ho ancora convinto? Beh...basta cercare su google il sito per annusare la storia della più vecchia osteria d'Europa.
Claudio

martedì 19 gennaio 2010

MANES BERNARDINI AVEVA RAGIONE!!!! ALLE REGIONALI I CANDIDATI DEVONO ESSERE LEGHISTI D.O.C.!!!! IL FEDERALE DECIDE CHE SI POSSONO CANDIDARE SOLO CHI HA PIU' DI DUE ANNI DI MILITANZA! QUESTA E' LA LEGA NORD CHE AMIAMO!!! GRAZIE BOSSI!!!

Manes Bernardini: una lista di leghisti! 

La battaglia è vinta!!!


COMUNICATO STAMPA

La notizia secondo cui - “il comitato politico federale” della Lega Nord è stato inamovibile sulla questione militanza e, quindi, non disposto a cedere deroghe a candidati che non siano nel movimento da almeno un paio di anni - viene accolta con grande soddisfazione dal segretario cittadino della Lega Nord Bologna Manes Bernardini.

Occorre verificare solo in concreto se si tratta di due anni di semplice tesseramento o di due anni di effettiva militanza come sembrerebbe – afferma il leader del carroccio bolognese - che proprio su questo punto aveva criticato duramente il modus operandi nella formazione delle liste bolognesi alle regionali.

Ora - chiede con forza Bernardini - occorre che questo criterio sia seguito anche nella formazione della lista della Lega Nord a Bologna. Questo, coglie il senso della battaglia leghista fatta nei giorni scorsi dal segretario cittadino, che aveva criticato duramente le anticipazioni fatte sui nomi della lista. In particolare, si chiede che vengano candidate persone che abbiano un effettivo radicamento territoriale ed una indiscussa appartenenza al movimento locale, datata nel tempo.

Questo e null’altro aveva rivendicato e rivendica tutt’oggi la Lega Nord Bologna.

Bernardini – conclude - è interessato a portare a termine questa battaglia politica nell’interesse esclusivo della base, senza alcuna aspettativa di tornaconto personale e insiste per una risposta in tale senso, ossia per un riconoscimento reale del valore della “militanza effettiva”, protagonista di battaglie storiche per il movimento a Bologna (moschea, civis, sicurezza, solo per citarne alcune), che ha permesso di raggiungere risultati storici sotto le “due torri” con l’elezione di rappresentanti comunali e provinciali.

La Bocca della Verità


Giovedi 21 alle ore 20,30 nella Quartie Sala di Consiglio del Re Porto (Via dello Scalo, 21 Bologna) do appuntamento al popolo della Lega Nord (iscritti, simpatizzanti, cittadini elettori) per discutere ed analizzare insieme l’attuale situazione politica del movimento sotto le Due Torri anche in vista delle prossime elezioni amministrative regionali.
Vi aspetto numerosi

domenica 17 gennaio 2010

"Non mollo!!!...."





.......ma sono incazzato nero!!! La Lega non può essere gestita come lo è oggi quì a Bologna. Commissariamenti continui, espulsioni, etc.. Dove sono finiti quei valori che mi hanno insegnato in 20 anni di militanza? La Lega è una cosa che ti entra dentro, che inizia sempre più a far parte di te....è con lei che ti senti protagonista nel costruire il tuo futuro, ma senza mai dimenticare chi sei e da dove vieni.
La Lega non è una cosa in vendita.
La Lega riconosce e dà valore al lavoro dei suoi militanti e alla loro dedizione nel tempo al movimento.
La Lega rispetta sempre il suo popolo, la sua gente.
Questa è la Lega che ho conosciuto e che ho amato.
Per questo dobbiamo lottare!!!
Grazie a tutti...siamo davvero in tanti.
ciao...manes

Amarcord.....


......”ehh niente....a Bologna ci si innamora sempre”.....
Così ha scritto sull'ormai onnipresente Facebook un mio amico abruzzese, dopo essersi riempito il cuore del calore della sua terra durante le vacanze natalizie appena finite, tanto da essere un po'scettico anzi direi scocciato del suo rientro sotto le due torri, maecco è bastato un giro per il centro zona Pratello per fargli di nuovo accendere il fuoco felsineo.
......”ehh niente....a Bologna ci si innamora sempre”.....
Per noi che a Bologna ci siamo nati, ci siamo cresciuti e ci siamo pure innamorati sappiamo che all'ombra dei portici tutto è più magico, una passeggiata la domenica da bambini in centro con mamma e papà era stupenda ma assumeva quel tocco in più se culminava con una sosta da Gamberini per una mozzarella in carrozza. Non parliamo poi dei primi approcci con il gentil sesso in età adolescenziale, volete mettere l'emozione di un primo dolce bacio scambiato stesi su di un verdissimo prato, dispersi nei nostri colli con vista su tutta la città. Era tutta più magica Bologna, hanno pure scritto romanzi e canzoni che hanno fatto da colonna sonora e da ispirazione ad una intera generazione di teenager italiani, non era la route 66 in harley davidson, erano i colli bolognesi su di una vespa 50.
Di questi tempi però un bel po' di quella magia deve essere svanita ma noi che abbiamo Bologna nel cuore sappiamo che è una magnifica e inebriante città che con la civiltà e la voglia di tutti può tornare tale perchè in fin dei conti.....”ehh niente....a Bologna ci si innamora sempre”.....
Per cui Bolognesi e amanti di Felsina che amate follemente la vita notturna di Bologna, seguitemi, dal Bar Margherita partiremo alla scoperta di luoghi, dove mangiare, bere, divertirsi respirando bolognesità pura genuina al centopercento. Bhè...già che siete qui e m'è venuto un languorino niente male che ne dite di farci una bella mangiata dalla Gigina in quel di Corticella?
.....Ovviamente per stasera sarete miei graditi ospiti. Scusate, è vero la vecchia trattoria sul generis e la Gigina, haimè, sono morti e mai più torneranno. Ma se volete un ristorante con un ambiente cordiale, ben curato e un po' fuori dal tempo dove gustare la tipica cucina bolognese questo è il posto che fa per voi. Potrete sbizzarrirvi con gli antipasti tra cui l'ottima e delicatissima mousse di mortadella. La gramignia sporcafaccia alla salsiccia è semplicemente commovente, alla prima forchettata la mia memoria sensoriale mi ha riportato in un balzo alla gramigna della nonna che mangiavo tornato a casa per pranzo dalle elementari, ma anche le classiche tagliatelle al ragù e le mitiche lasagne vi delizieranno.
Ecco, io a questo punto con una bella bottiglia di vino sarei anche sazio, non sono una forchetta titanica ma voi potete liberamente proseguire con i secondi e con i dolci, permettetemi però di chiedervi un assaggino di panna cotta......la Gigina è morta, lunga vita alla Gigina!!!!
Lasciate stare il portafoglio, per stasera pago io vi ho detto, ma se volete tornarci da soli e ordinare lo stesso menù con una 40 uscirete belli pieni e soddisfatti....e un po' più sfiziosamente Bolognesi.
Alla prossima e tante positive vibes
Claudio