domenica 28 febbraio 2010

PER CAMBIARE LA POLITICA VOGLIAMO PROGETTI CONCRETI - ORA E SUBITO!!!


4 PROPOSTE DI MANES BERNARDINI PER CAMBIARE SUBITO BOLOGNA
http://www.manesbernardini.it/

1. STRADE ASFALTATE
La mancante manutenzione e le avverse condizioni atmosferiche rendono pericolose le nostre strade!
Prevediamo interventi d'urgenza di copertura del manto stradale con numero verde attivo 24 ore su 24 per ricevere le segnalazioni dei cittadini e un piano straordinario di riqualificazione della pavimentazione di strade, marciapiedi e sampietrini.

2. GARANTIRE SICUREZZA - TELECAMERE SUGLI AUTOBUS
Troppe aggressioni e scippi a conducenti e passeggeri!
La telecamera ormai è un deterrente a compiere atti ai danni dei cittadini e dei conducenti. Vogliamo telecamere su ogni mezzo circolante, attive per tutta la durata del servizio.
Comune e azienda più vicini ai dipendenti: istituire una polizza assicurativa a copertura delle spese legali per i dipendenti coinvolti in questi spiacevoli e ormai frequenti episodi.

3. PULIRE DAVVERO BOLOGNA
Combattere il degrado, coinvolgendo amministratori di condominio e associazioni di categoria: prevediamo incentivi e sgravi fiscali sui tributi; sanzioni e lavori socialmente utili per chi deturpa edifici e luoghi d'interesse della collettività. Coinvolgeremo associazioni economiche, Fondazioni e Soprintendenza per un maxi piano d'intervento a tutela di edifici e patrimoni storici.

4. STOP ALLE CONSULENZE ESTERNE
Dati allarmanti sugli sprechi pubblici del mandato bruscamente interrotto che ammontano a 400 mila euro.
Vogliamo una nuova rotta per la gestione dei soldi pubblici: drastica riduzione delle spese per incarichi e consulenze esterne e massima valorizzazione delle competenze e professionalità interne al Comune. 

Il dossier che contiene questi 4 punti è già pronto per essere presentato al commissario Anna Maria Cancellieri.


giovedì 25 febbraio 2010

UNA GITA FUORI PORTA......

Penso proprio che pochi individui non siano d'accordo con me se affermo che la parte più deprimente dell'anno è quando oltre al freddo, al gelo e alla nebbia alle cinque del pomeriggio è già buio pesto, fuori, per le strade di Bologna.
Anzi correggo il tiro, il grigio nero della notte felsinea illuminato in modo monotono dall'arancione artificiale dei bulbi al sodio dei lampioni è qualcosa che automaticamente manda in letargo l'organismo per chi come il sottoscritto ha la sfortuna di lavorare tra le quattro mura di un ufficio nella spersonalizzata periferia, ben lontano dalla magica atmosfera serale di piazze, strade e portici del centro.
Per fortuna questo scuro ed invernale limbo non dura mai troppo a lungo, già da un po' di giorni, benchè il freddo sia ancora pungente, sento il mio corpo che lentamente si sta risvegliando, merito del sole che ci saluta calando quarto d'ora dopo quarto d'ora sempre più tardi; ogni mio più piccolo atomo sente l'arrivo della primavera anche se ancora è un miraggio ma presto busserà con forza alle porte.
E dopo la primavera arriverà l'estate, potremo sfoggiare indumenti leggeri e goderci il tempo libero del fine settimana all'aperto, mica come ora che il calduccio di casa è l'unica cosa che riesce ad inebriarmi un pochetto mentre compio il tragitto tra la scrivania e la macchina nel parcheggio aziendale al termine di una produttiva giornata davanti al freddo ( haimè pure lui ) monitor di un computer.
Finalmete usciremo, popoleremo piazze, strade, locali estivi e sarà anche più probabile avventuarsi fuori porta per una mangiata: allora con un po' di anticipo, per non farvi trovare impreparati quando sarà il momento giusto, usando un pizzico di fantasia, chiudiamo gli occhi ed immaginiamo il sole giallo e caldo già splendente sui verdi colli bolognesi e andiamo a farci una bella gita alla ricerca di un po' di bolognesità “estiva”, di provincia
Dal Bar Margherita prendiamo via Emilia Levante e passato San Lazzaro, nel territorio del comune di Ozzano infiliamoci sulla destra per Via San Pietro, magari se siamo fortunati ci attraverserà la strada pure un capriolo come è capitato a me la prima volta in cui mi sono avventurato in quelle lande e andiamo a scoprire una piccola chicca di osteria, l'Osteria San Pietro appunto. Situata nell'omonimo borgo di quattro case, una chiesa e una stupenda torretta medioevale perfettamente conservata questo locale vi colpirà davvero riportandovi indietro negli anni, già a partire dall'oramai dimenticata insegna gialla e blu di telefono pubblico sul fianco del casale che la ospita.
Potete scegliere se mangiare nell'ampia veranda estiva o nella sala interna semplicemente arredata con credenze in legno old style, tovaglie a quadretti rossi e bianchi e alle pareti foto in bianco e nero dei tempi che furono e poi abbandonatevi alla rustica tipicità del menù.
Pasta fresca rigorosamente fatta a mano dalle sfogline che spazia dal mai banale tortellino in brodo alla tagliatella (classica, verde alle ortiche o al farro) che potete condire col più bolognese dei ragù oppure in variante funghi o bianche al formaggio di fossa, fino ad arrivare alla pasta e fagioli.
Come secondo potete ordinare crescentine ed affettati, carne alla griglia oppure una salsiccia e fagioli in coccio da paura come ho fatto io.
I vini sono rigorosamente delle nostre zone e i bicchieri in cui gustarli sono quelli cilindrici piccoli, tozzi e per nulla cerimoniosi che troppo mi ricordano le prime “ubriacature”mattutine quando si faceva fuga da scuola e si andava sui colli dal “mitico Nonno Elio”.
I dolci dal semifreddo alla nocciola, alla zuppa inglese passando per il salame di cioccolato sono un altro richiamo alla nostra tradizione, che dire poi del caffè preparato rigorosamente con la moka?
L'osteria San Pietro è un vero tempio della Bolognesità in provincia dove recarsi in pellegrinaggio quando l'afa estiva ci spinge fuori porta, ma potete anche andarci domani se la nebbia e le strade gelate non vi spaventano e le mie quattro righe vi han fatto venire l'acquolina in bocca.
La spesa è davvero contenuta e un assaggino lo potete dare da subito su www.osteriasanpietro.it
In attesa del caldo vero vi saluto e mi rifugio sotto una palma nella spiaggietta che la mia mente ”malata” ha appena partorito perchè di sto “giazzo” non ne posso davvero più.
Alla prossima mangiata
Claudio

mercoledì 17 febbraio 2010

Dal 1550.....TURTLEN !!!!!!!!

"Quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, ché se la merita!". Così scrisse l'Artusi nel suo famoso libro di ricette, e non c'è altra frase che meglio si addica alla nostra tavola.



Quando si parla della cucina bolognese si pensa subito ai suoi due maggiori simboli, la mortadella e il tortellino; quest'ultimo in particolare racchiude dentro la sua bontà una serie di leggende, più o meno probabili, che ne vogliono trovare un'origine.
Si racconta che in una locanda di Castelfranco dell'Emilia, allora sotto Bologna, giunse una splendida Marchesina. Il cuoco dell'osteria, attratto da tale bellezza, spiò la donna dalla serratura e rimase colpito… dal suo ombelico. Quando arrivò il momento di preparare la cena, l'abile chef formò, con sfoglia e ripieno di carne, una nuova prelibatezza, ispirandosi proprio a quel nobile ombelico.
Altri vogliono un'origine divina, sostituendo alla figura della Marchesina, la Dea Venere. Qualunque sia la sua vera storia, il tortellino è conosciuto in tutto il mondo, basti pensare che nel 1904 i tortellini dei fratelli Bertagni furono esposti alla fiera di Los Angeles.
Negli ultimi tempi, in particolare dal dopoguerra, si è diffusa l'usanza di condire il tortellino con la panna, scatenando le furie dei tradizionalisti: il vero tortellino è quello servito in brodo.
Camminando per le strade della città noterete che ogni negozio di pane e pasta che si rispetti vende i suoi "tortellini della nonna", preparati rigorosamente a mano dalle abili massaie bolognesi, secondo una propria tradizione famigliare; la vera ricetta fu però depositata il 7 dicembre 1974, dalla "Dotta Confraternita del Tortellino" presso la Camera di Commercio di Bologna.
I tortellini in brodo erano noti già nel 1550, quando la "minestra dei torteleti" venne citata nel 'Diario' del senato della citta' di Bologna, all'interno del menu' dei festeggiamenti per l'insediamento dei nuovi tribuni.



martedì 16 febbraio 2010

SE I MURI DELLE OSTERIE CHE FURONO POTESSERO PARLARE......PRIMA PUNTATA

Non ricordo bene se fosse il protagonista di un telefilm, un libro o un fumetto ad essere dotato di un potere particolare, toccando un oggetto era in grado di percepire quello che aveva vissuto negli anni passati perchè le emozioni qualunque esse siano, le energie vitali delle persone che lo avevano utilizzato rimanevano in esso impregnate......bhè come si diceva una volta “se i muri potessero parlare” chissà quante storie avrebbero da raccontare, certi muri!!! A me capita spessissimo di nutrire il desiderio di avere questo potere soprattutto durante passeggiate nello splendido centro della nostra città magari in luoghi che hanno avuto un interesse storico, non necessariamente di primo piano, appoggiarmi magari alla parete della torre che si trova in Corte Galluzzi e ritrovarmi catapultato nella Bologna medioevale dove questa famiglia era sempre pronta a combinare dei bei pasticci da riottosi quali erano. Oppure appoggiarsi con lo schienale della sedia ai muri di una delle nostre centinaia di osterie e sentire sussurrati alle orecchie i fantasiosi racconti di secoli di avventori.
Già probabilmente ci sarebbe da riscrivere pagine di storiaufficiale.....ma per fortuna queste cose capitano solo nel mondo della fantasia....o nei telefilm americani.
Ciò non toglie che le nostre osterie trasudano secoli, anche quando una gestione storica chiude per cedere il passo ai ragazzi pieni di passione che egregiamente portano avanti la tradizione con quel tocco in più di novità, una Bolognesità in continua evoluzione.
Stasera andremo a scoprire l'Osteria Satyricon, nella sede di quello che fu il mitico Mulino Parisio, o il Panza come se lo ricordano alcuni tra cui il sottoscritto. E' un localino davvero squisito, piccolo e riservato dove i muri trasudano già di loro storia e tradizione ma dove i due giovani gestori hanno saputo andare un po' oltre con un tocco personale, alle pareti ci sono dipinti di Bologna fatti da un artista che ricorda molto i colori sgargianti di Van Ghogh per cui sì, decisamente si respira Bolognese in questo ristorantino-osteria appena vengono scostate le tendone che ne ornano l'ingresso. Ci saranno massimo una trentina di coperti per cui la prenotazione è vivamente consigliata anche durante la settimana. I tavoli e l'ambiente sono ben curati, alle pareti ci sono anche locandine che richiamano alla cinematografia anni '60 e '70 e mentre siete in attesa di ricevere ciò che avete ordinato potete o perdervi in chiacchiere col vostro ospite o darvi una profonda occhiata attorno respirando un bel po' di tradizione...oppure leggere qualche battuta dei libri comici che originalmente sono a disposizione su ogni tavolo.
Il menù offre una parte dedicata alla nostra fantastica tradizione culinaria ma anche una di piatti creativi completati da una sfiziosa scelta di fuori menù che variano giornalmente per cui qui verranno soddisfatti i palati dei Bolognesi “integralisti” ma anche dei buongustai in genere.
Consiglio vivamente di chiudere il tutto col mitico “NON RIMPIANGERAI LA TOCCOLENTA” un dolce davvero sfizioso......cos'è???? Eh, no ragazzi, non posso dirvi mica tutto, dovete andarvelo a scoprire da soli in via delle Armi, zona Murri proprio di fronte alla caserma dei carabinieri. Sono sicuro che non rimarrete per nulla delusi, e uscirete sazi, col portafoglio ancora bello pieno e un po' più Bolognesi di quando siete entrati.
Per gli “smanettoni”della web-ristorazione www.osteriasatyricon.com
Bon Aptè a tott. Claudio




lunedì 15 febbraio 2010

Lo sfogo in Consiglio Comunale

"Assessore, in materia di sicurezza questa giunta non ha prodotto nulla, ben venga il commissariamento!"
Nella seduta di "Question Time" di venerdì 12 febbraio, Manes Bernardini ha interrogato l'Assessore Plinio Lenzi in materia di sicurezza e controllo del territorio, denunciando i continui furti ai danni di cittadini Bolognesi in molte zone e quartieri della città.
In secondo luogo ricordando lo stato di abbandono in cui vengono lasciati commercianti in regola con permessi e orari, vedi per esempio i fiorai, costretti a subire la concorrenza sleale di fantomatici ambulanti che di fatto in via Degli Orti svolgono un'attività tutt'altro che transitoria, occupando suolo pubblico senza permesso, senza pagare nulla, 7 giorni alla settimana.
Fino ad ora le risposte di questa Amministrazione sono state all'insegna del totale lassismo nei confronti di chi viola sistematicamente le regole e inconsistenti per quanto riguarda il controllo del territorio.
La domanda era semplice:
 "quali provvedimenti ha preso o prenderà?"
La risposta ancora più semplice: "nulla".

venerdì 5 febbraio 2010

Chi è causa del suo mal pianga se stesso

Dopo aver messo in ginocchio la città con una condotta approssimativa ed illogica, il PD oggi vorrebbe far credere alla città intera e a tutta la politica nazionale che la colpa del “non-voto” a marzo è del Governo e/o di convenienze partitiche interne al centro destra.
La verità è una sola: anche il PD locale e nazionale è stato investito da questa valanga improvvisa, causata dalle dimissioni “tardive” del sindaco, ed ora l’unico modo che ha per cercare di rifarsi una verginità perduta è di buttare tutta la questione voto non voto “in politica”, innescando dichiarazioni confuse e manifestazioni di piazza semplicemente ridicole.
Se si aspettavano una decisone non rispettosa delle leggi nazionali che, tutt’ora, disciplinano la materia elettorale, devono dirlo chiaramente: non c’è bisogno di inventarsi capi espiatori. Il PD e i suoi compagni di avventura solo sono vittime di quel pressappochismo politico che hanno messo in scena a Bologna.
Tanto per sdrammatizzare gli animi dei dirigenti del centro-sinistra: “se una competizione si tiene in una certa data è poi assurdo dare la colpa agli organizzatori se il proprio atleta, che doveva partecipare alla competizione, si addormenta e arriva a gara finita”.