lunedì 8 marzo 2010

La prova iniziatica: AL MULINO BRUCIATO


   Quando il caotico mondo globalizzato dell'informazione e della comunicazione in cui viviamo ora era solo un embrione,internet wikipedia e gugol( e magari pure i loro inventori ) non erano nemmeno nella mente più geniale a livello di pensiero, c'era un uomo, un certo Piero Angela che una volta la settimana alla televisone, col suo mitico programma Quark, faceva viaggiare noi bambini, le cui trasferte più ardimentose erano state le vette dell'appennino modenese o i cavalloni dell'Adriatico, nei posti più sperduti della terra alla scoperta di luoghi, popoli ed animali che ci facevano letteralmente strabuzzare gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa.
   Più di tutti mi affascinavano i documentari sulle gloriose e misteriose civiltà del passato come pure i reportage su quelle tribù che vivevano in angoli sperduti del mondo in Sud America o nella più profonda Africa nera seguendo stili di vita, tempistiche, credenze e valori antichi e sempre uguali da migliaia di anni.
   A me, bambino di città, che per miracolo aveva visto una mucca al pascolo, o un capriolo sfrecciare come una saetta attraversando all'improvviso una strada dei colli, vedere un cacciatore dell'Amazzonia uccidere la sua preda con una cerbottana a dardi avvelenati o un Masai, aggirarsi furtivo per la savana alla ricerca di una fonte di cibo per la sua tribù o nascondendosi da più pericolosi animali carnivori suscitava una fantasia devastante che poi mi ha portato, crescendo a volere davvero scoprire il mondo sempre però restando legato indissolubilmente alla mia terra,alle mie origini.
   In quelle popolazioni così antiche, basate su valori strettamente legati alla sopravvivenza della specie umana in un ambiente ostile, quali forza, intelligenza ed acume, saggezza e forte tempra, ci sono sempre stati riti iniziatici da superare, una sorta di misura delle proprie capacità e dei propri limiti per potere ricoprire un ruolo di un certo livello all'interno della società stessa.
   Molto probabilmente anche qui nelle nostre lande in un passato, non so poi quanto remoto, si viveva in questi modi, seguendo altri valori per sopravvivere....poi vabbè la storia lo racconta, ne è passata di acqua sotto i ponti, e ora alcune cose le vediamo solo alla televisione, anzi ora c'è pure you tube, i canali tematici della televisione a pagamento, sono arrivati Giacobbo e Manfredi e pure il figlio di Piero Angela, ma lui come una icona fuori dal tempo è ancora lì sempre uguale, sempre dello stesso grigio che aveva nella tele in bianco e nero che scopre strani e fantastici animali, misteriosi resti di passate e gloriose civiltà e popoli che si stupiscono ancora davanti ad una telecamera.
   E allora in onore di Piero Angela il “grigio”( ogni riferimento a Gandalf de “Il signore degli anelli è ovviamente voluto e cercato ) e delle gloriose civiltà del passato sono a proporvi una vera e propria prova iniziatica di Bolognesità, soltanto superandola e capendone l'essenza allora il cammino felsineo potra dirsi a un buon inizio, ma badate bene, dovrete superare i vostri limiti,dare sfoggio di grande resistenza e di altissima socilità se vorrete superare la durissima prova del Mulino Bruciato, uno dei templi della bolognesità mangereccia.
   Resistenza perchè se vi siete messi in testa di fare un pasto completo partendo dagli antipasti, tantissimi, a scelta e a self service,passando da un'infinità di primi recitati a memoria dai simpaticamente burloni camerieri che spaziano dai più classici bolognesi a prelibatezze non classiche ma squisite al palato e belle abbondanti di porzione come i tagliolini allo scalogno e guanciale o i tortellacci al gorgonzola e noci,continuando con i secondi di cui io cito solo la mitica, inimitabile ed infinita scaloppa alla bolognese pure in versione plus con funghi, completando con dolce, biscottini,caffè ed ammazzacaffè e non accusando il colpo, bhè allora devo farvi i miei complimenti. Se poi aggiungete che il locale, in Via Selva di Pescarola, non è per nulla facile da trovare, le sale sono piccole, i tavoli stipati con un vocio eccezionale, caldo e fragoroso oltre al fatto che è un tempio di chi ama il basket e fondamentalmente di chi adora il senso e l'essenza di “balotta”......se considerando quello che ho scritto allora senza pensarci vi ci buttate con tutti voi stessi e ne uscite indenni e felici,sicuramente sarete molto ma molto più Bolognesi di quando siete entrati.

Lunga vita e gloria al Mulino Bruciato, uno dei più puri templi della bolognesità!!!

Alla prossima prova iniziatica
Claudio



6 commenti:

  1. Mamma mia che ricordi il mulino bruciato!!!
    Ci andavo che avevo 16 anni dopo che andavo a ballare!C'erano degli antipasti a buffet che bastavano solo quelli fantastici!!!
    Mi state gia' facendo tornare la fame!!
    Paolo F

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  2. Claudio! Bellissimo questo posto!E' da una vita che non ci vado,una volta da giovane ci andavo spesso con la mia compagnia,che bei ricordi...complimenti!!!
    Dante

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  3. Ottimo posto dove andare!!!Consigliato!!!
    Marco

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  4. buoni i tortellacci!!!ci sono andata domenica sera ed e' stata una serata fantastica!!Federica

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  5. Ci ho portato ieri sera il mio ragazzo per il suo compleanno: io ho preso le caramelle radicchio e guanciale, lui la gramigna alla salsiccia, di secondo ci siamo divisi una cotoletta alla bolognese ( enorme ) e una porzione di patate al forno, alla fine eravamo pieni da scoppiare e non siamo neppure riusciti a ordinare il dolce, tutto era ottimo e il conto è stato di soli 30 euro! Abbiamo già deciso che ci torneremo al più presto!
    Giulia

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  6. Io ci sto mangiando ora... è sempre superbo!

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